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Effetto Yo Yo: come sconfiggerlo.

Come è possibile che dopo tanto impegno nel seguire un regime alimentare sano ho ripreso tutti i kg persi? Chi si trovato in questa situazione sicuramente ha provato sensazioni negative e ha sperimentato soprattutto la sensazione di aver fallito. La sindrome dello yo-yo si presenta soprattutto quando si seguono diete particolarmente restrittive e sembrerebbe essere dovuta a cause biologiche e psicologiche. Per far sì che avvenga un cambiamento duraturo e stabile nel proprio stile alimentare occorre tenere in considerazione 4 elementi che riguardano il COME, COSA E il QUANDO mangiamo. 1)SCELTA dei cibi 2)CONOSCENZA dei cibi 3)CONDIMENTI utilizzati e sistemi di cottura 4)QUANTITÀ dei cibi ingeriti A questi deve essere però aggiunto un quinto fattore affinché l’efficacia di una dieta a breve termine si trasformi in un cambiamento duraturo delle proprie abitudini. Questa fattore è la CONSAPEVOLEZZA del perché e quando si mangia. Un percorso psicologico in questi casi risulta essere fondamentale in quanto aiuta la persona a capire quali sono i fattori (automatici e non) che rendono difficile l’adesione a un regime dietetico salutare. L’obiettivo è quello di aiutare la persona a capire le motivazioni, le difficoltà incontrate e i bisogni emotivi. #emotionaleating #alimentazionesana #consapevolezza

Circolo vizioso emozioni e cibo.

Quando proviamo emozioni forti e negative, come ad esempio rabbia, ansia, noia, oppure un sentimento di vuoto che ci attanaglia, avvertiamo il bisogno di trovare conforto in un qualcosa che abbia la capacità di farci sentire meglio nell’immediato. Questo qualcosa talvolta è il cibo che ha infatti il potere di non farci sperimentare temporaneamente queste sensazioni spiacevoli, avendo cioè la capacità di farci staccare la mente donandoci una sensazione di sollievo. Non tutto il cibo ha però questa capacità. Il Comfort Food, a differenza dei cibi sani, ha la capacità di confortare, consolare, coccolare, di lenire ed alleviare le nostre sofferenze. Determinati alimenti pervadono di un senso di piacere chi li consuma, soddisfano un bisogno emotivo in quanto favoriscono il rilascio di endorfine, dopamina e serotonina, (come il cioccolato fondente) contribuendo in maniera naturale a ridurre momentaneamente lo stress e migliorare l’umore. Se ci abituiamo a tentare di “risolvere” od affrontare un momento di malessere con il cibo lentamente questa abitudine si radicherà in noi così a fondo da divenire quotidiana, configurandosi come la modalità principale per fronteggiare le nostre emozioni negative, divenendo un automatismo al di fuori dalla nostra coscienza. La sensazione di benessere che il cibo ci dona purtroppo dura per breve tempo venendo sostituita dal senso di colpa. La valutazione che farò di me come persona sarà negativa (sensazione di non essere forti, di fallire sempre, ecc.) e questo contribuirà a creare un nuovo malessere e disagio ancora più profondo.

Impariamo a distinguere la fame fisica da quella emotiva!

La prima è la sensazione che si prova quando una serie di segnali, provenienti dal nostro corpo(cervello, muscoli, organi interni) ci informano del fatto che siamo a “corto di carburante”. In questo caso mangiamo per necessità, cioè per deficit calorico e fabbisogno naturale. La riconosciamo perché: – Arriva gradualmente – Può aspettare – Può essere soddisfatta da molte tipologie di alimenti – Si esaurisce quando avvertiamo una sensazione di pienezza – La sentiamo dal nostro collo allo stomaco La fame emotiva invece si presenta quando: – utilizziamo il cibo, non per soddisfare la nostra fame, ma per alleviare lo stress emotivo e per placare una sensazione di vuoto che sentiamo dentro di noi. -il comportamento alimentare è legato ad emozioni sgradevoli che vogliamo far tacere (ansia, noia, tristezza, rabbia, ecc.). – mangiamo anche quando sappiamo di non doverlo fare perché magari fa male alla nostra salute. Il cibo sembra essere la prima e unica soluzione efficace per placare questo disagio emotivo che proviamo. Come possiamo riconoscerla? – Arriva improvvisamente. In pochi istanti sentiamo di dover mangiare. E dobbiamo farlo subito! Anche se abbiamo mangiato poco tempo prima, sentiamo l’urgenza di mangiare di nuovo. – Richiede particolari alimenti o “comfort foods”. Siamo attratti da cibi ricchi di grassi o zucchero. Sentiamo di aver bisogno di cioccolata o pizza, e nient’altro può soddisfarci. – Si associa a un “mangiare inconsapevolmente”. Prima che ce ne rendiamo conto, avrete finito la busta delle patatine o il pacchetto di biscotti. Il più delle volte si è disattenti e di conseguenza il cibo non è assaporato […]

QUANDO LE EMOZIONI DIVENTANO CIBO. PERCHÉ LA DIETA SPESSO NON FUNZIONA?

E’ stato dimostrato nel corso del tempo che il numero delle persone con problemi legati al peso è andato crescendo perché di fatto lo strumento “dieta”, da solo, non è sufficiente ad apportare delle modifiche permanenti allo stile di vita della persona. Secondo alcune stime, infatti, i successi di un regime alimentare controllato sono scarsi e riguardano in modo permanente solo il 2% dei casi. Dobbiamo tenere presente che il rapporto con il cibo è: -DETERMINATO DA FATTORI BIOLOGICI (Fame) -CONSEGUENTE AD ABITUDINI ALIMENTARI ACQUISITE NELL’INFANZIA. E’ importante rintracciare non solo il tipo di alimentazione seguita dalla famiglia ma anche le situazioni in cui il cibo era usato come premio/ricompensa per alcuni comportamenti. – CONDIZIONATO DA UNA SERIE DI STIMOLI AMBIENTALI e SOCIALI. Abbiamo molto cibo a disposizione e questo può farci mangiare di più. -INFLUENZATO DALLE NOSTRE EMOZIONI. Pensiamo solo che nell’arco delle 24 ore proviamo più di 41 emozioni diverse che vanno dalla gioia alla frustrazione, noia, ansia, ecc. Quando siamo a dieta proviamo EUFORIA le prime settimane ma poi tutto cambia. Sopraggiunge però a volte un altro nemico che dobbiamo tenere a bada che è la DEPRESSIONE REATTIVA (tristezza che avvertiamo quando capita qualcosa di spiacevole nella nostra vita). a volte facciamo dei PENSIERI IRRAZIONALI come ad esempio “Non riuscirò mai a controllare il peso”, “Appena finisco la dieta mangerò tutto ciò che voglio”. Questi pensieri sono accompagnati da perdita entusiasmo, apatia, ritiro dalle situazioni sociali, senso di impotenza, diminuzione della stima e fiducia in se stessi. La privazione di cibi si associa spesso a un fenomeno […]

DISTURBI ALIMENTARI. GUIDA PER GENITORI E INSEGNANTI (Rachel Bryant-Waugh e Bryan Lask).

 I problemi legati all’alimentazione colpiscono soprattutto gli adolescenti (età di insorgenza varia dai 12 ai 25 anni, con un picco intorno ai 14 anni e ai 17 anni; negli ultimi anni si sono notati sempre più casi ad insorgenza precoce (bambini) o tardiva (adulti). I disturbi alimentari colpiscono soprattutto le persone di sesso femminile, anche se sembrano in aumento i casi nel sesso maschile. Questo libro si struttura come una guida e si rivolge a tutti i genitori e insegnanti preoccupati dalle modalità alimentari del proprio figlio o alunno. Dopo aver fornito una chiara definizione delle varie patologie alimentari che colpiscono pre-adolescenti e adolescenti, vengono esaminati alcuni punti fondamentali da tenere presenti nella gestione del problema. In primis dobbiamo avere in mente che rimproverare i figli in questi casi non è utile: nessuno sceglie di avere un disturbo del comportamento alimentare o è contento di averlo. Essere preoccupati, sentirci impotenti e frustrati per tale situazione è normale ma dobbiamo sforzarci di metterci nei panni di nostro figlio e di accettare il suo disagio. E’inoltre importante che i genitori si comportino come membri di un’equipe in quanto è fondamentale la condivisione nella gestione della situazione. Dobbiamo formare una squadra che ha un obiettivo comune da raggiungere. La ricerca di un aiuto professionale resta chiaramente la via da perseguire; in particolare in questi casi è fondamentale affrontare il problema non solo da un punto di vista nutrizionale ma anche psicologico in quanto si deve prendere in considerazione sia i problemi sottostanti (bassa autostima, ansia, basso tono dell’umore, ecc.) che l’inadeguata assunzione del […]

Intelligenza Emotiva: consigli di lettura!

Intelligenza emotiva per un figlio. Una guida per i genitori (John Gottman & Joan Declaire)      Può un genitore diventare un bravo “allenatore emotivo” per i propri figli? John Gottman, psicologo di fama mondiale, afferma che per essere buoni genitori l’intelligenza da sola non basta: consapevolezza emotiva e capacità di padroneggiare i sentimenti sono infatti quei fattori che determinano il successo e la felicità nella vita, inclusi i rapporti familiari. Come scrive Gottman, “I nostri studi dimostrano che i figli emotivamente allenati ottengono migliori risultati a scuola, stanno meglio in salute e stabiliscono reazioni più positive con i coetanei. Hanno anche minori problemi di comportamento e riescono a riprendersi più rapidamente dopo esperienze negative. L’intelligenza emotiva permette di essere più preparati ad affrontare i rischi e le sfide della vita” Attraverso test e un ampio numero di esempi pratici, l’autore esamina le fasi cruciali dello sviluppo di bambini e ragazzi dalla nascita fino all’adolescenza, esaminando temi quali la capacità di affrontare le proprie paure (abbandono, brutti sogni, conflitti tra genitori, morte) e di superare i conflitti. Nel libro vengono approfondite inoltre le “5 fasi-chiave dell’Allenamento emotivo” che un genitore deve apprendere per diventare un buon allenatore: Essere consapevoli delle emozioni del bambino Riconoscere nell’emozione un’opportunità di intimità e di insegnamento Ascoltare con empatia e convalidare i sentimenti del bambino Aiutare il bambino a trovare le parole per definire le emozioni che prova Porre dei limiti mentre si aiuta il bambino a risolvere il problema

Allenamento Emotivo: primo step.

Nessuno è in grado di insegnare ciò che non conosce! John Gottman nel suo libro “Intelligenza emotiva per un figlio. Una guida per i genitori” illustra le 5 fasi per diventare un Allenatore Emotivo, colui cioè che insegna ai propri figli a regolare i sentimenti, trovando adeguate valvole di sfogo e risolvendo problemi. Il genitore allenatore comunica al figlio che va bene provare ogni emozione, in quanto queste ci forniscono delle informazioni su noi stessi e sul nostro rapporto con il mondo, mentre non va bene mettere in atto qualunque tipo di comportamento.  Il primo passo per divenire un Allenatore Emotivo è quello di divenire consapevole dell’emozione di nostro figlio.  Come si fa? Divenendo prima consapevoli delle proprie emozioni. Non possiamo infatti insegnare qualcosa che non conosciamo adeguatamente.  Attraverso il Modello ABC dell’emozione, che spiega il meccanismo che sta alla base delle reazioni emotive, è possibile iniziare questo percorso. A indica qualsiasi evento o situazione; B comprende pensieri valutatativi riguardanti ciò che accade al punto A; C è la reazione emotiva e il comportamento che ne deriva. Vediamo un esempio. Immaginiamo di essere a casa e di sentire improvvisamente un gran fracasso provenire dalla cucina. Andiamo a vedere e scopriamo che nostro figlio ha rotto un bicchiere. Come vi sentite? Maria magari si sentirà furiosa, Giovanna un po’ arrabbiata e Letizia un po’ infastidita. Come è possibile che la stessa situazione dia luogo a tre emozioni di intensità così diversa? La risposta è possibile reperirla nel contenuto del nostro dialogo interiore, cioè nella B.  Il dialogo interiore di Maria potrebbe ad […]

Diete Miracolo? NO Grazie!

”Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambe”(Rita Levi Montalcino) Mi è capitato negli ultimi giorni di vedere su Facebook sempre più persone che si presentano come professionisti del benessere o come coach per perdere peso. La popolazione a cui si rivolgono chiaramente è la più variegata, come per esempio donne in gravidanza o che allattano, con la promessa di far perdere i chili di troppo in breve tempo. La prima domanda che mi pongo è la seguente: con quale titolo svolgono questo lavoro? La seconda invece è più una riflessione: probabilmente dovrò ammettere mio mal grado che ci sono persone che sanno fare meglio di me il mio lavoro pur non avendo il mio stesso titolo di studio o quello della mia collega Francesca Svetoni, Biologa Nutrizionista. Ci sono persone che non riescono a perdere peso non perché sono svogliate ma perché malate! Avete mai sentito parlare per esempio di Disturbi del Comportamento Alimentare, in particolare di Disturbo da Alimentazione Incontrollata? Ecco queste persone devono essere seguite da professionisti esperti che conoscono tale patologia e che sanno come curarla. Queste persone non perdono peso o magari lo riacquistano dopo averlo perso con diete drastiche perché non viene affrontato mai l’aspetto psicologico che sta alla base. Ad esempio tra i fattori scatenanti e di mantenimento di tale patologia è possibile individuare un’ intolleranza alle emozioni negative, come ad esempio ansia, rabbia, disperazione, noia, che possono essere provocate da molteplici eventi.   Se finora nessun tipo di queste diete “miracolo” ha mai funzionato, probabilmente nessuna di […]

Incontro Intelligenza Emotiva: feedback!

“I figli emotivamente allenati ottengono migliori risultati a scuola, stanno meglio in salute e stabiliscono relazioni più positive con i coetanei. Hanno anche minori problemi di comportamento e riescono a riprendersi più rapidamente dopo esperienze negative. L’intelligenza emotiva permette di essere più preparati ad affrontare i rischi e le sfide della vita” (Gottman). Lunedì 9 maggio c/o il Nido di Infanzia la Valle Incantata si è svolto l’incontro sull’Intelligenza Emotiva. Mi farebbe piacere ricevere un riscontro da parte di tutte le mamme presenti e anche delle maestre! Io e Francesca saremo felici di ricevere un feedback da parte di tutti: critiche, suggerimenti, idee!! Qualunque cosa riteniate utile dirci. Grazie in anticipo. Francesca & Ilaria

Maggio Mese della Prevenzione!

La Dott.ssa Francesca Svetoni (Biologa Nutrizionista) e la Dott.ssa Ilaria Zambrini (Psicologa Psicoterapeuta) sono a disposizione per rispondere a tutte le domande relative ai seguenti argomenti! Allattamento e Svezzamento. Problematiche della donna durante la gravidanza e nel post partum Obesità infantile e adolescenziale Malattie infiammatorie croniche intestinali Celiachia Malattie metaboliche e cardiovascolari Se hai dubbi o desideri ricevere semplicemente delle informazioni contattaci. Saremo liete di poterti essere di aiuto!


 

Il maggior pericolo nella vita consiste nel prendere troppe precauzioni
Alfred Adler

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