Quando proviamo emozioni forti e negative, come ad esempio rabbia, ansia, noia, oppure un sentimento di vuoto che ci attanaglia, avvertiamo il bisogno di trovare conforto in un qualcosa che abbia la capacità di farci sentire meglio nell’immediato.
Questo qualcosa talvolta è il cibo che ha infatti il potere di non farci sperimentare temporaneamente queste sensazioni spiacevoli, avendo cioè la capacità di farci staccare la mente donandoci una sensazione di sollievo.
Non tutto il cibo ha però questa capacità.
Il Comfort Food, a differenza dei cibi sani, ha la capacità di confortare, consolare, coccolare, di lenire ed alleviare le nostre sofferenze. Determinati alimenti pervadono di un senso di piacere chi li consuma, soddisfano un bisogno emotivo in quanto favoriscono il rilascio di endorfine, dopamina e serotonina, (come il cioccolato fondente) contribuendo in maniera naturale a ridurre momentaneamente lo stress e migliorare l’umore.
Se ci abituiamo a tentare di “risolvere” od affrontare un momento di malessere con il cibo lentamente questa abitudine si radicherà in noi così a fondo da divenire quotidiana, configurandosi come la modalità principale per fronteggiare le nostre emozioni negative, divenendo un automatismo al di fuori dalla nostra coscienza.
La sensazione di benessere che il cibo ci dona purtroppo dura per breve tempo venendo sostituita dal senso di colpa. La valutazione che farò di me come persona sarà negativa (sensazione di non essere forti, di fallire sempre, ecc.) e questo contribuirà a creare un nuovo malessere e disagio ancora più profondo.