Mini memoriale di una paziente.

Se qualcuno dovesse chiedermi “CHI SEI?”

Io d’istinto, risponderei “UNA PERSONA GRASSA” , perché questo vedo io, il grasso ha ‘coperto’ tutto il resto. Non ho anima, personalità, carattere, emozioni, tutto nella mia  vita è concentrato sul corpo, su quanto sia grasso, su quanto sarebbe bello essere “NORMALE”.

Nella mia mente ci sono quelli normali, e poi ci sono io con tutti quelli come me.
Di recente ho letto una frase scritta, da una ex obesa… “L’obesità è la morte”, ho riflettuto tanto su questa frase così forte, ed ho capito che per ME l’obesità è “VITA APPARENTE”.

Ho sempre vissuto a metà, mi sono costretta ad una vita di disabilità, ho sempre pensato di essere goffa e ridicola per fare anche le cose più normali, non ho fatto sport, non vado al mare da anni, non vado a ballare ( ho paura di somigliare ad un budino) e ho vissuto per anni le emozioni attraverso gli altri, mai in prima persona, come se una come me, non meritasse di essere felice. Ho tenuto tutti a distanza, ho iniziato una relazione importante, solo quando per un periodo, sono stata magra…. Non l’ho fatto coscientemente, ma riflettendoci è così, più sono grossa, più occupo spazio intorno a me, più allontano gli altri, non ho solo il corpo obeso, io ho la MENTE obesa!!!

Ora mi rendo conto che mi sono punita, sono sempre stata arrabbiata con me stessa,per come ho ridotto il mio corpo, mi sono sempre incolpata di non essere una personaforte, di non sapere resistere al cibo, di essere una persona debole e senza carattere.Ho sempre pensato di me, tutto quello che gli altri pensano di ‘noi’.Mi guardo allo specchio e non riconosco quella persona, io ODIO quello che vedo, faccio fatica ad accettare il mio viso, il mio corpo sformato, e mi rendo conto che fino a  quando non incontrerò la persona che mi fissa dallo specchio, che fino a quando non accarezzerò quel corpo stanco, non potrò aiutarmi, non potrò fare niente per me stessa, è difficile per me, amare qualcosa che non mi piace, che vorrei scomparisse, ma è l’unica strada, e piano piano devo imparare almeno ad accettarlo.

Per tutta la vita mi sono data agli altri, sono sempre stata “mamma” con tutti, in qualche modo mi sono resa indispensabile, pensando che fosse l’unico modo per potere essere amata, adesso sto cominciando a capire, che io sono importante, che io ci sono, che devo pretendere una vita migliore, come tutte le persone ‘normali’. Ho cominciato un percorso tutto in salita, ma non sono sola questa volta, e ho la speranza di potercela fare , ho voglia di ridere, di saltare, di ballare, di amare liberamente, di urlare, ho tanta voglia di VIVERE !


 

Il maggior pericolo nella vita consiste nel prendere troppe precauzioni
Alfred Adler

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