News

COSA SONO GLI ATTACCHI di PANICO?

L’attacco di panico può essere definito come un episodio di improvvisa ed intensa paura caratterizzato da sintomi somatici e cognitivi come ad esempio palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore. Il primo attacco è spesso improvviso e inaspettato ed è per tale ragione che le persone ne sono molto spaventate. In realtà esiste sempre un fattore scatenante ma che talvolta non siamo in grado di riconoscere. QUALI SONO LE CAUSE? Gli attacchi di panico sono molto diffusi anche tra i giovani. Tra le cause più diffuse ci sono la predisposizione genetica, lo stress, la preoccupazione per la propria salute, difficoltà personali e professionali. QUALI SONO LE CONSEGUENZE? La principale conseguenza è l’evitamento di tutte le situazioni potenzialmente pericolose. L’obiettivo è quello di fuggire il prima possibile da ciò che provoca ansia o malessere. Queste strategie, solo apparentemente funzionali, limiteranno a lungo andare la vita della persona, influenzando negativamente il funzionamento generale (non uscire per incontrare persone, non prendere l’aereo, non frequentare luoghi affollati, non andare al ristorante o in altri luoghi, deterioramento delle relazioni interpersonali). COME SI CURANO GLI ATTACCHI DI PANICO? Nella cura degli attacchi di panico con o senza agorafobia e dei disturbi d’ansia in generale, la forma di psicoterapia che la ricerca scientifica ha dimostrato essere più efficace, nei più brevi tempi possibile, è quella cognitivo-comportamentale. Si tratta di una psicoterapia in cui il paziente svolge un ruolo attivo nella soluzione del proprio problema e insieme al terapeuta si concentra sull’apprendimento […]

Percorso di Alfabetizzazione Emotiva

Istituto comprensivo 5 Grosseto _Alfabetizzazione Emotiva_ La Mappa Integrata della Salute è il titolo del progetto di prevenzione primaria che, insieme ad una collega, ho svolto presso l’Istituto Comprensivo 5 di Grosseto. Cosa è un Percorso di Alfabetizzazione Emotiva? E’ un percorso che mira a potenziare quell’aspetto dell’ intelligenza che è in grado di favorire reazioni emotive equilibrate e funzionali (Intelligenza Emotiva). Rispettando e conoscendo me stesso posso infatti rispettare e conoscere gli altri. L’A B C delle emozioni, se insegnato precocemente al bambino, costituisce il primo passo per una vera e propria vaccinazione emotiva: imparo a comprendere le reazioni emotive negative per poterle successivamente trasformare. Ciò non vuol dire che non proverò più emozioni spiacevoli ma, anziché esserne sopraffatto, sarò in grado di dominarle. Nel contesto classe ho cercato di creare esperienze di apprendimento attraverso le quali gli alunni (Classi V della scuola primaria e Classi II e III della scuola secondaria di primo livello) acquisissero consapevolezza dei propri stati emotivi e dei meccanismi cognitivi che li influenzano, per riuscire a risolvere i problemi e le difficoltà che quotidianamente incontrano nella vita scolastica. Gli obiettivi principali perseguiti sono: Conoscere le emozioni Favorire l’accettazione di se stessi e degli altri.  Aumentare la tolleranza alla frustrazione.  Saper esprimere in modo costruttivo i propri stati d’animo. Imparare il rapporto tra pensieri ed emozioni. Incrementare la frequenza e l’intensità di stati emotivi piacevoli. Favorire l’acquisizione di abilità di autoregolazione del proprio comportamento.    

DCA e Sport: Segnali di allarme

L’allenatore deve essere opportunamente formato sui Disturbi del Comportamento Alimentare per non confondere caratteristiche ad esempio tipiche dell’anoressia da quelle che secondo noi un atleta dovrebbe avere: l’allenamento intenso non deve ad esempio essere scambiato con l’iperattività, la spinta all’eccellenza con il perfezionismo clinico, lo spirito sportivo e la disponibilità con il darsi da fare per gli altri e non per sé stessi. Vediamo nello specifico quali sono i segnali a cui prestare particolare attenzione. Segnali fisici  Grave perdita di peso  Assenza del ciclo mestruale nelle ragazze  Mal di stomaco frequente  Sensazione di gonfiore  Sensazione di freddo (ipotermia)  Segni di disidratazione  Segni di abrasione sul dorso della mano per l’induzione di vomito (segni di Russell)  Problemi ai denti  Fluttuazioni preoccupanti di peso  Crampi muscolari e spossatezza  Fratture da stress  Ingrossamento delle parotidi Segnali comportamentali Training eccessivo e inappropriato (es se infortunato) Bugie relative ai pasti Saltare i pasti Rifiuto di mangiare in compagnia Dare il proprio cibo agli altri Mangiare esagerate quantità di cibo Sentirsi male dopo i pasti Chiudersi sistematicamente in bagno dopo i pasti Iniziare una dieta immotivata Prendere lassativi o diuretici Vomitare Segnali psicologici Sentirsi grassi anche se in normopeso o sottopeso Irritabilità Porsi standard di prestazione eccessivi Insoddisfazione costante verso il sé Ossessione per l’allenamento Compulsività all’esercizio fisico Isolamento depressione Ipercriticismo su di sé e sulle performance Insoddisfazione corporea Fluttuazione dell’umore Difficoltà a gestire lo stress

Sport e Disturbi del Comportamento Alimentare. L’importanza del ruolo dell’allenatore

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che lo sport ha una ripercussione positiva sia per il benessere fisico che per il benessere mentale. Tuttavia lo sport, particolarmente in età adolescenziale e se praticato ad alti livelli, può rappresentare anche un fattore di rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare, quali ad esempio anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata. Il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) fornisce la seguente definizione dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: “I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione o di comportamenti collegati con l’alimentazione che determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale”. La caratteristica essenziale che accomuna tutti i disturbi alimentari è la presenza di un’alterata percezione del peso e della propria immagine corporea (preoccupazione eccessiva per il peso, per la forma corporea e per il controllo dell’alimentazione). Questi disturbi danneggiano molte aree della vita delle persone tra cui ad esempio i rapporti interpersonali (si trascurano amicizie, ci isoliamo e scegliamo attività solitarie, gli interessi si riducono, difficoltà nella vita di coppia), la scuola o il lavoro (difficoltà di concentrazione, di attenzione e comprensione), la salute fisica (complicazioni mediche) e il funzionamento psicologico (ansia, senso di colpa, rabbia, depressione, demoralizzazione, sbalzi di umore, ecc.). Nella popolazione generale questi disturbi si riscontrano soprattutto tra gli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 25 anni, con un picco intorno ai 14/17 anni, anche se negli ultimi anni si sono notati sempre più casi ad […]

Psicologo dello sport

E’possibile richiedere consulenze per: – Training mentale per atleti singoli, squadre o allenatori per migliorare la prestazione sportiva – Valutazione psico-sportiva (colloquio + test) – Psicologia degli infortuni (gestione del dolore) e della riabilitazione – Gestione ansia pre-gara e stress – Training alimentare in collaborazione con una Nutrizionista – Corsi di formazione

La Mappa Integrata della Salute.

Insieme ai bambini di V elementare del Comprensivo 5 di Grosseto, in un’ottica di alfabetizzazione emotiva, abbiamo iniziato a conoscere le nostre emozioni. Attraverso il gioco del “Come mi sento” è emerso che tra le emozioni che più spesso provano c’è chiaramente la rabbia. I bambini hanno riferito di provare rabbia quando ad esempio vengono presi in giro dai compagni, non vengono ascoltati o prendono un brutto voto. Questo esercizio è stato utile perché ha permesso loro di condividere un’esperienza con il gruppo e perché ha fatto comprendere che tutte le emozioni possono e devono essere provate. Il passo successivo sarà quello di comprendere le giuste modalità per affrontare la rabbia senza mettere in atto comportamenti nocivi per se stessi e gli altri. Una tecnica che verrà insegnata sarà “La manovra anti-rabbia”. (Il presente lavoro si basa sul Programma di alfabetizzazione socio-affettiva secondo il metodo REBT di Mario Di Pietro)

La mappa integrata della salute.

Al via il progetto di prevenzione primaria “La Mappa della Salute” che vede coinvolte alcune classi del Comprensivo 5 di Grosseto. In un’ottica di collaborazione e sinergia tra diverse figure professionali, lo scopo di tale progetto è quello di favorire un benessere psicofisico dell’individuo tenendo conto anche della salvaguardia ambientale. Rispettando e conoscendo me stesso posso rispettare e conoscere gli altri e la natura. Gli obiettivi individuati sono: – Sviluppare valori e relazioni umane – Conoscere le proprie emozioni – Rispettare se stessi e gli altri, promuovendo le relazioni interpersonali – Considerare l’alimentazione come prevenzione e cura delle malattie – Assumere un corretto e consapevole rapporto con il cibo – Mantenere il rispetto per l’ambiente del quale ci cibiamo e di cui ne siamo parte – Salvaguardare l’ambiente naturale che ci circonda Oltre a me collabora al progetto la Dott.ssa Francesca Svetoni Biologa Nutrizionista.

Psicologo e Nutrizionista: insieme è meglio. 

E’possibile che due figure professionali così diverse tra loro possano collaborare? La risposta è assolutamente sì! Non solo possono ma devono farlo. Ci sono infatti delle situazioni in cui solo l’azione combinata di questi due percorsi terapeutici può garantire un risultato soddisfacente in termini di recupero di benessere psico-fisico. Cosa fanno questi professionisti nello specifico?  Il Biologo Nutrizionista ha il compito di seguire la persona aiutandola a riconoscere e scegliere i cibi più sani e adatti per far sì che venga adottato uno stile di vita sano. L’obiettivo generale è quello di strutturare un pi ano alimentare senza privazioni, costrizioni e divieti assoluti, che sia in linea con il fabbisogno nutrizionale soggettivo e che prenda in considerazione la presenza di eventuali patologie (malattie cardiache, metaboliche, malattie infiammatorie croniche intestinali, ecc.). Lo Psicologo ha l’obiettivo di supportare la persona durante l’intera durata del percorso. Attraverso, ad esempio processi di ristrutturazione cognitiva, aiuta le persone non solo a trovare la giusta motivazione per intraprendere e mantenere un percorso nutrizionale ma anche a capire quali sono gli ostacoli che non consentono di raggiungere i propri obiettivi. Si lavora ad esempio sul concetto di immagine corporea, sull’autostima o sull’evitamento di situazioni che possono creare difficoltà alla persona. Per chi è adatto un percorso Psico-Nutrizionale? Non esistono limitazioni per ciò che concerne le fasce di età: chiunque viva un rapporto difficile con il cibo può sperimentarlo. Valdo anche come programma di prevenzione di patologie gravi come ad esempio l’obesità infantile.  Per chi ha già provato più volte un percorso dietetico senza riuscire a portarlo a termine o per chi fatica […]


 

Il maggior pericolo nella vita consiste nel prendere troppe precauzioni
Alfred Adler

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza online. Accettando l'accettazione dei cookie in conformità con la nostra politica sui cookie.

Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi cookie sono necessari per il funzionamento del sito Web e non possono essere disattivati nei nostri sistemi.

In order to use this website we use the following technically required cookies
  • wordpress_test_cookie
  • wordpress_logged_in_
  • wordpress_sec

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi